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lunedì 17 febbraio 2014

Vanna Vinci, "La Casati, la musa egoista" - Recensione

Mancandomi il tempo materiale e la pace mentale per poter leggere libri veri e propri, ultimamente ho ripiegato sulle graphic novel.
La Casati -- la cover dell'edizione italiana

L'ultima che ho letto e di cui avevo parlato nella mia wishlist, è "La Casati, la musa egoista" di Vanna Vinci.
Trattasi della biografia a fumetti di una delle artiste meno artista che la Belle Epoque abbia mai avuto. Una donna scandalosa che dello scandalo e delle attenzioni della gente, fece il suo baluardo; il suo unico scopo era quello di stupire e costruire - utilizzando esclusivamente la sua stessa persona - un'opera d'arte unica e inimitabile nei tempi a venire: la Marchesa Casati Stampa.

Vanna Vinci ci racconta della vita di Luisa Casati, ovviamente a partire dalla sua nascita e, la segue nella sua evoluzione di provocatrice fino alla sua decadenza e poi alla morte.
La Marchesa, nata Ammam e figlia di un imprenditore di Milano ricchissimo, diviene ereditiera giovanissima - insieme alla sorella - di una fortuna inestimabile, sposa il Marchese Casati Stampa ed inizia a frequentare i salotti della nobiltà di Milano, Roma e Parigi.
Adolph De Meyer -- Marchesa Luisa Casati (1912)

Una milionaria nei primi del '900 che non aveva idea del valore dei soldi e che era annoiata dalla vita, già da giovanissima, e non sapeva come esprimere il proprio temperamento artistico se non trasformando sé stessa in opera d'arte.
La figura di donna più ritratta della storia, poco dopo la Vergine Maria e Cleopatra.
Sconvolse l'Europa - ma solo perché il concetto di opera d'arte che cammina non faceva parte della cultura occidentale (n.d. Gheisha in giapponese), divenne pioniera di quello che adesso è un trend tra le moderne pop star, sperperando il suo denaro in abiti, gioielli, case, viaggi.
Eppure, fu al centro della scena artistica dell'epoca e probabilmente, ne divenne la maggiore esponente e non dipingendo o scrivendo o scolpendo opere, ma ispirandone ad altri, a tanti altri. 
Luisa Casati secondo Vanna Vinci (2013)
Il risultato furono creazioni eterne che sono entrate a fare parte del patrimonio culturale umano e che descrivono una donna non bellissima ma affascinante e magnetica e pure misteriosa - che raramente mostrava le sue vere emozioni, che osava davanti a tutti eppure era timidissima - che seppe vendere la propria immagine, ottenendone un risultato massimale.
Una donna che ispirò dunque e che causò anche invidia; lei proseguiva imperterrita e ignorava le maldicenze che la volevano coinvolta con la magia nera e la negromanzia. Anzi, approfittava di tanto ciarlare intorno a lei, in modo da accrescere la curiosità e l'ammirazione. 
Niente male per una donna senza troppi talenti, tranne quello di consumare intere fortune.


Parliamo dell'opera di Vanna Vinci pubblicata dalla Rizzoli Lizard alla per niente modica cifra di euro 17,00.
L'albo è pregiato, ha la copertina rigida e tutte le pagine sono a colori la cui stampa costa certamente di più di quella in bianco e nero.
uno dei bozzetti presenti in fondo al volume
Lo spessore delle pagine è decisamente consistente e ben rilegato alla costa, dettaglio che ne fa un prodotto con maggiori possibilità di durare nel tempo. La stampa è ottima e non inficia i dettagli e i colori delle tavole originali.
L'albo viene introdotto da Natalia Aspesi (giornalista e scrittrice), che ci da una buona presentazione biografica e storica del personaggio, riassumendo i dettagli salienti e introducendoci nel mondo disegnato dalla Vinci.
Il tratto dell'autrice è molto particolare; è dettagliato e sgraziato allo stesso tempo. Io ci ho messo qualche tavola per abituarmi a quelli che inizialmente, lo dico sinceramente, mi erano parsi degli sgorbi.
La caratterizzazione della protagonista viene affidata soprattutto alle comparse che spesso parlano e raccontano delle gesta della Marchesa. Qualche volta è la stessa Luisa a parlare di sé stessa, come farebbe un qualunque critico di fronte a un'opera d'arte. 
Traspare ironia, fascino e solitudine dai baloon e quando si arriva alla fine della graphic novel ci si sente invasi dalla presenza monolitica della Casati e al tempo stesso, si sente il vuoto che può attanagliare chi conduce una vita simile.

In realtà, nessuno sa veramente se la Marchesa fosse realmente soddisfatta di condurre una vita simile, oppure se avesse sacrificato tutta sé stessa in nome dell'arte e dell'immortalità.
Fatto sta che Vanna Vinci ripercorre le gesta di una donna straordinaria, unica nella sua epoca, futurista in un certo senso, che anticipò di molto il femminismo e i suoi credo e il senso estetico che la attuale cultura ha abbracciato in pieno, che condividiamo e viviamo tutti ormai, quotidianamente.

lunedì 18 novembre 2013

"Scott Pilgrim" di Bryan Lee O'Malley

"Scott Pilgrim - Una vita niente male", la cover del primo volume italiano

Il mio ragazzo è un nerd; di quelli fatti e finiti (anche se lui nega con decisione).
E ci sono certe cose, che solo un nerd può conoscere e amare.
Come questa serie a fumetti che, questione di tempo, era scontato sarebbe arrivata tra le mie mani.
Premetto che di fumetti me ne intendo una cosa giusta (meno che di musica quindi pensate un po' che roba), per cui mi limito a giudicare secondo il mio personalissimo gusto.

La trama è semplice, come è semplice la vita del protagonista da cui la serie prende il nome.
Scott suona il basso in una band ed è uno scansa fatiche con un inspiegabile successo con le ragazze. Nonostante esca già con la diciassettenne Knives Chau, si innamora a prima vista di una ragazza che comincia ad apparirgli in sogno e che ben presto scoprirà, esistere veramente: la misteriosa Ramona Flowers.
Questa ragazza è destinata a diventare la sua croce e delizia perché per stare con lei, sarà necessario sconfiggere i suoi sette malvagi ex. Riuscirà Scott a sconfiggerli tutti, realizzando il sogno di trasformare "una vita niente male", in una vita fantastica?

Dunque, come vi dicevo, niente di più semplice e niente di più divertente.
Lo humor si spreca, i personaggi assurdi pure, la grafica e il tratto di O'Malley contribuiscono a caricare di comicità delirante e anche di un pizzico di tenerezza la storia. Di certo non ci si annoia mai durante la lettura e non si finisce più di ridere nemmeno a mano a mano che si scopre sempre di più a riguardo del passato di Ramona o si legge delle idiozie che dice o fa Scott. 
Tutta la storia è, ovviamente, accompagnata dalla musica: sia quella suonata dal protagonista e dalla sua band, sia nelle t-shirt dei vari personaggi, sia come parte integrante della storia (e come potrebbe essere altrimenti quando lo stesso O'Malley è anche un musicista?). Inoltre, si sprecano le citazioni a film, telefilm, band musicali, videogiochi e non possono mancare quelle auto-citazionistiche. Tutto materiale che per un nerd è pane quotidiano ma che possono appassionare anche un lettore meno esigente. 

I volumetti sono sei e sono stati pubblicati in Italia dalla Rizzoli, collana Lizard; il costo per ogni volumetto è piuttosto altino perché parliamo di 10 euro ad albo ma giustifico questa cosa sapendo bene che una casa editrice non specializzata in pubblicazione fumetti avrà costi più alti per produrne uno. Inoltre, si tratta di un titolo piuttosto di nicchia che non è mai garanzia di vendite assicurate, ergo: prezzi catastroficamente alti.
Comunque è un buon prodotto; per quanto manchi la sovra-copertina (che secondo me sarebbe stata quasi d'obbligo per dare maggior pregio alla pubblicazione), la copertina rigida è piuttosto spessa e resistente.
Le pagine sono bianche e hanno un buon spessore per cui il rischio di piegare le pagine è inferiore, e mi paiono anche ben salde alla costa del volume - senza troppi rischi che ti rimangano in mano.
L'inchiostrazione è ottima e mette in evidenza il tratto netto con cui l'autore disegna.

In definitiva la storia originale e la sua pubblicazione pregiata, ne fanno un fumetto da collezione ma anche un regalo da fare a un amico, per esempio.
Quando il mio ragazzo mi ha proposto di dividere la spesa ho accettato immediatamente e non mi sono tirata indietro nel condividere un po' di sana nerditudine con lui.