martedì 14 gennaio 2014

*Best of 2013: indie chart*

Eccomi ancora qua a piagarvi gli zebedei.
Questa è la seconda chart dedicata ai Best del 2013 tra le uscite indie. Anche qui ho cercato disperatamente di essere il più stringata possibile per cui, come per la volta scorsa, in classifica troverete solo 5 album (+1).
Pronti ad avvelenarvi il sangue?

*top 5 Indie Chart +1*
Diane Birch -- Speak A Little Louder

5. Diane Birch -- "Speak A Little Louder": già vi avevo parlato di lei e se aveste fatto bene i compitini a casa, lo sapreste per certo che attendevo questo secondo album con impazienza.

Se con il primo lavoro ci si trovava davanti a un'opera ispirata dal soul/gospel anni '60, qui la Birch ci catapulta negli anni '80. I cori trash e le tastiere psichedeliche alla Depeche Mode sottolineano un gusto per il vintage che non si ferma solo al genere con cui Diane è cresciuta e con cui ha debuttato.
La capacità di muoversi tra più generi c'è; quella di produrre un lavoro mainstream e che la faccia conoscere al grande pubblico ancora no.
Vintage.




The Strokes -- Comedown Machine
4. The Strokes --"Comedown Machine": ho già ampiamente elogiato Casablancas e soci in una precedente recensione. Che dire? Nessuno, per tutto l'anno, li ha scalzati dai miei ascolti indie quotidiani.
Alla faccia.










HAIM -- Days Are Gone
3. HAIM -- "Days Are Gone": quanto canta male Danielle dal vivo lo sa solo il signoreiddionostro, ma suona abbastanza bene la chitarra perché io possa perdonarla.
Questo full-lenght mi piace e le tre sorelle HAIM, nel complesso, hanno dello stile e dell'energia nonché delle idee per un indie-pop di classe. "Let me go", penso di averla ascoltata un quadrilione di volte. E poi, puoi fare ambarabàciccìcoccò per scegliere la sorellina preferita (io adoro Este). Sono comunque poli-strumentiste e si sono fatte rispettare all' iTunes Festival di Londra a cui partecipa un sacco di gente giusta introdotta da artisti molto poco mainstream (in Italia, eh, sia ben chiaro).



Austra -- Olympia
2. Austra -- "Olympia": ho adorato questo album electro-indie e l'ho ascoltato più e più volte con rinnovato stupore per ogni dettaglio che coglievo nel tappeto musicale che compone ogni brano. E' la quintessenza dell'essere hipster: cantante dai capelli rossi vestita in modo molto cool che registra un album con altri tizi altrettanto cool e hipster quanto lei. Ma, accidenti, l'album è riuscito. Lei ha una voce che passa dal registro soave a quello potente in pochi fraseggi e non è mai fuori posto. I brani mantengono sempre un livello piuttosto alto a metà tra il il folk nordico, tanto sono rarefatte le immagini che vengono evocate, e la wave più underground. Il risultato è un LP potente, più convincente di altri usciti nello stesso periodo (dato che sembra che il genere piaccia molto ad hipsterlandia), mai noioso e variegato. Ho apprezzato tanto di più gli Austra ai The Knife, per esempio, perché risultano essere meno cervellotici e molto più facili da interpretare.




James Blake -- Overgrown
1. James Blake -- "Overgrown": ho letteralmente consumato quest'album. La custodia è completamente graffiata e il booklet, mezzo sgualcito. Mi sono sperticata in complimenti in questa recensione.
Da allora, nulla è cambiato.










Vampire Weekend -- Modern Vampires of the City
Sul +1 ho avuto il non-plus-ultra delle difficoltà: non sapevo scegliere. E' stata veramente una lotta alla pari.
Ma alla fine hanno vinto i Vampire Weekend con il loro "Modern Vampires of the City"
In questo album ci sono tutti i dogmi e i crismi della musica alternativa, concentrati in dodici brani consumabili in pochi minuti. I Vampire Weekend sono dei pionieri e dei baluardi del genere indie capaci di passare dalle sonorità più spensierate, quelle che li hanno fatti conoscere alla "A-Punk" o "Cape Code Kwassa Kwassa" o ancora alla "Horchata", a sound più oscuri - come in quest'ultimo LP. I ragazzi sono cresciuti, e in questo lavoro si sente.

L'altro album candidato era quello di Anna Calvi, "One Breath", che essendo bello da togliere il fiato non poteva comunque non essere citato. Ho parlato di lei, qui.

Buon 2014 a tutti :)

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